Un racconto in presa diretta, un diario e un romanzo, del laboratorio che il rapper tiene da anni nelle scuole con i bambini e i ragazzi di ogni età e di ogni estrazione sociale. Pagina dopo pagina, si può quasi sentire l’intensità febbrile dell’esperienza della creazione che Militant A condivide con i ragazzi: il rap come arteducazione, come strumento per tirare fuori il fuoco che gli studenti hanno dentro.
Ore 10- Facciamo un patto...di comunità in villa con Fondazione Quvi
Il Patto educativo di comunità è uno strumento introdotto dal MIUR (il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca) per dare la possibilità ad enti locali, istituzioni, pubbliche e private, realtà del Terzo Settore, profit e scuole di sottoscrivere specifici accordi, rafforzando così non solo l’alleanza scuola-famiglia, ma anche quella tra la scuola e tutta la comunità educante.
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Ci vediamo per un caffè in Villa Fabris domenica 29 settembre alle 10. Iscriviti qui o scrivi a segreteria@fondazionevicentina.it per partecipare ai 2 eventi successivi.
Un evento che fonde insieme creazione artistica e gioco collettivo, rito comunitario e festa. Una performance interattiva, dal forte impatto visivo che si rivolge a un pubblico eterogeneo, curioso e attento alle novità.
Steli è una delle performance del ciclo “Reaction”, un più ampio progetto sperimentale che indaga, secondo la poetica tipica della compagnia, il rapporto fra arti visive e teatro.
«La poesia è forse l’arte più diffusa al mondo. Probabilmente molti di noi hanno provato a suonare uno strumento, o a recitare in teatro, o a realizzare un cortometraggio, ma ho la sensazione che una poesia l’abbiamo scritta quasi tutti.
Anche per caso, per sfogo, in un momento in cui all’improvviso la nostra gioia o la nostra commozione o la nostra rabbia o la nostra solitudine era troppa per stare dentro un corpo solo, abbiamo preso un foglio di carta e abbiamo scritto. E quello che abbiamo scritto, sapevamo che era poesia.
[...] L’abbiamo scritta forse per dedicarla a qualcuno, o per noi stessi, o per condividerla su un social network, o per strappare il foglio e buttarla via. Sono convinto che nei cassetti, nei vecchi diari nelle cartelle “Cose mie” dei computer e nelle note delle persone di tutte le età, professioni, provenienze, sia nascosta la biblioteca di poesia più grande del mondo. O forse non l’abbiamo mai fatto, e abbiamo voglia di provarci»
Uno spettacolo di slam poetry, stand-up comedy e analisi dei dati personali di e con Lorenzo Maragoni.
Grandi numeri è un esperimento collettivo: una micro-comunità, chiamata pubblico, fatta di piccoli numeri, si ritrova di fronte a un evento dal vivo. Questo fatto, nell’epoca in cui tutta la nostra attenzione passa dagli schermi, è un evento epocale. Se lo spettacolo può essere sempre simile a se stesso, siamo praticamente certi che queste esatte persone, insieme, non si ritroveranno più.
Allora, chi siamo? Come ci chiamiamo, da dove veniamo, quanti anni abbiamo? E ancora: quali canzoni ci piacciono, di che generazione sentiamo di fare parte? Facciamo parte di maggioranze o di minoranze? Ci piace o ci infastidisce sentirci simili agli altri?
‘Grandi numeri’ mette insieme la stand-up comedy, la slam poetry e il rapporto col pubblico tramite sondaggi per riscoprire al di fuori del flusso di dati e di algoritmi cosa vuol dire incontrarsi dal vivo tra sconosciuti, fare un’esperienza collettiva che ci porta a sentirci al tempo stesso parte di un gruppo, e unici.